martedì 26 gennaio 2010

Meno male che avevo tenuto le chiavi di casa vecchia

Blogspot è troppo serio per me, mi intimidisce. Ritorno dove stavo prima, più sgangherato e rassicurante.
Perdonate l'intrusione e scusate gli spostamenti, lascio tutto pulito e le chiavi sotto la porta. Per ci vuole, sono di là :-)

martedì 12 gennaio 2010

Casalinghitudini




Dopo La Grande Enciclopedia della Donna e Donna Letizia, la mia nuova Bibbia, edizioni Salani:





Qui altre Desperate housewives









sabato 2 gennaio 2010

Inutile tentare di contrastare il Fato, soprattutto se in sembianze di bouquet di sposa




Charlotte: So are we going to stick around and catch the bouquet?

Miranda: That is so not going to happen.

Se le nostre nonne sostenevano che a un matrimonio la fanciulla che riceve il bouquet lanciato dalla sposa si sarebbe sposata entro l'anno, Sex and the City insegna che le ragazze cool invitate a un matrimonio devono - oltre che indossare scarpe più care del vestito della sposa -, schifare sommamente il lancio del bouquet. Se proprio costrette, devono evitarlo, scansandosi come se, invece di rose confezionate in modo inspiegabilmente costoso, gli stesse piovendo addosso un bouquet di topi morti. Se nonostante tutti gli sforzi finiscono sulla traettoria del mazzo di fiori devono dolersene a gran voce promettendo di non sposarsi mai.

Sarà. Al mio matrimonio, ricco di affascinanti trentenni fashion, le cose sono andate in modo leggermente diverso.
Al momento del lancio del bouquet - per cui nei giorni precedenti ero stata già contattata da almeno due carezzevoli fanciulle, ma ero troppo stanca per essere corruttibile - le mie invitate trentenni fashion si sono trasformate in una schiera di guerrieri huruk-hai vestiti a festa.
Mentre una virago si toglie la giacca "così mi posso muovere meglio", quelle più basse s
gusciano davanti al gruppo per essere in pole position. Le strateghe si posizionano dietro, calcolando le traiettorie del bouquet. Ed è solo l'inizio. Una volta scagliato il proiettile inizia la guerra.
Il bouquet sembra dirigersi in direzione di
Fayaway che si trova però la strada sbarrata dalla mia testimone - la più agguerrita di tutte - . Intanto il mazzo di fiori sfiora le mani di una mia cugina di secondo grado. Faccio appena in tempo a registrare l'immagine nella mente, perchè la testimone le salta addosso -l'avevo detto che era agguerrita - e dopo una breve ma intensa colluttazione emerge vincitrice con il bouquet in mano. La cugina di secondo grado è basita, io pure. La testimone in seguito sosterrà di aver preso per prima il bouquet e di averlo solo difeso dalla cugina II.
Il tempo ha dimostrato chi fosse la legittima destinataria del bouquet. La testimone continua il suo fidanzamento endless, tranquillizzata dal fatto che se ha piegato il destino fino a farsi cadere il bouquet in mano, prima o poi piegherà anche il suo ragazzo.
Cugina II - le cui mani, ricordiamolo, hanno sfiorato per prime i fiori- ha annunciato il suo
imminente matrimonio.
Si sposa perchè è incinta.
E' incinta di tre mesi
quindi un mese dopo il mio matrimonio, quindi il bouquet era proprio per lei.
Insomma, il destino è destino, signora mia.


Oh, dimenticavo: Cugina II si sposa perchè è incinta di tre mesi.
Ma non si sposa con il suo fidanzato degli ultimi anni.
Si sposa con il suo nuovo fidanzato. Lui ha 23 anni, lei 34.
Stanno insieme da tre mesi.
Signora mia
.

domenica 27 dicembre 2009

Signora a chi?

Da quando mi sono sposata - o meglio, da quando sono sopravvissuta al giorno più felice della mia vita -, amici, parenti e vaghi conoscenti chiedono a intervalli brevi e regolari: "Allora, com'è essere sposata?".
La domanda mi spiazza sempre un po'. E' vero, sono passati solo quattro mesi e il matrimonio è uno dei pochi eventi che davvero ti cambiano la vita.
In realtà però io mi sento perfettamente uguale a 'prima'. Giusto un po' più tranquilla, visto che non devo più pensare a invitati-bomboniere-pubblicazioni-confetti-antipasti-velo, mai più. Sì, ho cambiato casa e vivo con un uomo: ma fu più scioccante andare a vivere da studentessa fuorisede a Napoli con una pugliese.
Piuttosto, mi sembra che sia cambiata la percezione che gli altri hanno di me, come se il cambio di stato civile mi avesse creato intorno un leggero alone di matronale rispettabilità.
Tipo: i regali.
A Natale che cosa regali a una ragazza devota alla Feltrinelli e a Christian Dior? una crema viso miracolosa o l'ultimo libro di Isabelle Allende, facile. Fino all'anno scorso.
Quest'anno, alla medesima credente di Estee Lauder si regalano tovaglie da tavola. Con strofinacci in tinta, ovviamente. Ché dai dettagli si vede la vera padrona di casa, signora mia.